Si potrebbero dire ancora moltissime cose su questa storia, ma non è un mio obiettivo quello di criticare l’impianto accusatorio, ne’ quello di smontare invece la difesa. Di questa storia ne hanno già parlato tanto e in modo approfondito i due documentari che ho già citato in precedenza e che ti invito, se non lo hai ancora fatto, ad andare ad ascoltare, per quanto riguarda il podcast, o a vedere, per quanto riguarda la serie tv.
Quello che voglio provare a fare invece, prendendo spunto da questa vicenda, è ragionare insieme sul rapporto tra media e immagine dello psicologo, in particolare su come ci possiamo tutelare rispetto alla comunicazione mediatica che spesso viene fuori da storie come questa.
Voglio inoltre sottolineare che in questa mia analisi non farò nomi di colleghi o colleghe, perché non è il mio intento quello di parlar male di qualcuno/a (ed è anche vietato dal nostro Codice Deontologico), ma voglio ragionare sul processo.
Condividi questo articolo