Mi chiamo Simona Moliterno e quando mi chiedono di raccontare chi sono, penso sempre a una Simona pre-università e una Simona post-università.
Non perché l’università mi abbia cambiato effettivamente la vita, ma perché da quel momento ho capito che alla fine del percorso di studio sarei stata uguale a prima. Niente illuminazione, niente superpotere della conoscenza, niente.
Da quel momento avrei dovuto rimboccarmi le maniche e iniziare a imparare sul serio. E intendo a imparare a fare.
Solo anni dopo ho capito che l’università mi aveva regalato un valore essenziale per lavorare bene, ossia una capacità critica e di analisi, una forma mentale che mi permettesse di capire fino in fondo quello che avevo davanti.
Ma questa è un’altra storia…