Come nasce una psicologa…
C’era una volta, una ragazza che amava ascoltare storie.
E più ne ascoltava, più voleva ascoltarne. Era davvero un’ossessione.
Le ascoltava in ogni forma: in musica, in parole, in immagini, anche in movimento.
Raccontava e ascoltava storie.
Storie di persone, soprattutto. Le piacevano le storie a lieto fine. Quelle dove alla fine, dopo ogni tipo di peripezia, l’eroe trova la sua strada e finalmente diventa felice.
Ma la vita… È vero, la vita è piena di storie. Ma non sempre sono a lieto fine.
Spesso prendono una via inaspettata, si perdono e non ritornano più. Le storie, ma anche le persone.
“Perché non aiutare le persone a ritrovare le loro storie a lieto fine?” pensò.
E da quel preciso momento, decise che sarebbe diventata una psicologa.
Come raccontare il lavoro dello psicologo?
Ti sei chiesto per caso se sei capitato dentro una favola?
In qualche modo sì. Perché le favole aiutano a sognare, aiutano a raccontare le cose difficili attraverso un percorso che ci guida pian piano a capire ogni cosa, ma non con la pura razionalità.
Con il cuore e con le emozioni.
Emozionare vuol dire portare le persone ad agire, in qualche modo.
Penso che questa sia la base del nostro lavoro.
Mi sono chiesta tantissime volte perché le persone non riescano a comprendere fino in fondo quale sia il lavoro dello psicologo.
E sai quale risposta sono riuscita a darmi?
Che alla fine non lo riusciamo a capire neanche noi.
L’idea che mi sono fatta è che siamo noi professionisti per primi a non capire le potenzialità del nostro lavoro, fino a che punto questa nostra professionalità può aiutare le persone.
Spesso ci limitiamo a voler aiutare una piccola parte della popolazione che soffre di disturbi conclamati perché è questo che tutti i santi giorni hanno provato a tramandarci generazioni di psicologi prima di noi, partendo dall’università.
Ed è un lavoro assolutamente necessario e pregevole.
Ma la psicologia non dovrebbe limitarsi solo a quello!
Noi siamo psicologi e il nostro lavoro è aiutare le persone a stare bene.
Tutte le persone. In ogni situazione.
Non solo le persone con disturbi mentali e non solo con la terapia.
Possiamo lavorare nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei circoli ricreativi, online, offline, nei luoghi di emergenza e in contesti strutturati. Anche per strada.
Lavoriamo con le parole, con i silenzi e con le immagini.
Lavoriamo da soli e in gruppo. Con altri psicologi e con tutti i professionisti che vogliono il nostro supporto.
Non limitiamoci allo standard, perché le persone non sono mai uno standard.
Qualche consiglio pratico
Detto questo, vorrei provare a lasciarti 3 consigli pratici per permetterti di far entrare le persone nel tuo lavoro e permettere loro di emozionarsi vivendo un pezzetto della tua storia professionale.
- FAI VEDERE I “DIETRO LE QUINTE”
Per quanto possibile, cerca di raccontare alle persone come e dove lavori, anche attraverso immagini dei tuoi luoghi di lavoro e degli eventi ai quali partecipi.
Questo aiuta molto a far entrare chi ci ascolta in contatto non solo con noi e con il nostro ambiente, ma anche con le loro paure nei nostri confronti e abbatte un po’ quel muro che divide il professionista dagli altri;
- DIVULGA
La divulgazione, online e offline, aiuta tantissimo, perché fa capire in modo diretto alle persone di cosa ci stiamo occupando, senza doverlo spiegare in modo razionale e distante da loro.
- PARLA CON LE PERSONE FUORI DALLO STUDIO
Non mi stancherò mai di dirlo, ma bisogna iniziare a parlare con le persone fuori dal classico setting psicologico! Ovviamente in questo caso non si tratta di percorsi terapeutici o riabilitativi, ma di semplice, seppur molto efficace, interesse nei confronti dell’altro. Chiedi, fai domande, racconta e sorridi. Incontra le persone fuori dallo studio e vedrai che anche il tuo lavoro ti ringrazierà!
Cosa fai tu per raccontare il tuo lavoro da psicologo?
Fammelo sapere su Telegram: cercami sull’app di Telegram come @simonamoliterno oppure vai all’indirizzo https://t.me/simonamoliterno
Alla prossima settimana con un’altra Domanda nella Rete!
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